IONOFORESI
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a corrente continua (di cui fanno parte la ionoforesi e la galvanoterapia)
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a corrente alternata a bassa, media e alta frequenza (elettrolipolisi, TENS, correnti di Traebert, corrente faradica, correnti di Kotz ecc.).
Ionoforesi: impieghi
La ionoforesi permette di introdurre nell’organismo del paziente il medicinale puro, senza bisogno di abbinarlo ad altre sostanze che abbiano il compito di veicolarlo o, eventualmente, tamponarlo; consentirebbe di ottenere gli stessi vantaggi, se non superiori, a quelli ottenibili con formaci somministrati oralmente o per altre vie, senza arrecare danno alcuno ad altri organi o tessuti; a parte qualche leggerissimo fastidio iniziale, la somministrazione dei farmaci attraverso la ionoforesi è praticamente indolore. Con questa tecnica, la gran parte del farmaco si lega alle proteine facendo sì che esso si rilasci in modo più lento e prolungato nel tempo; iperpolarizzando le terminazioni nervose, la ionoforesi eleverebbe la soglia di eccitabilità con un conseguente notevole effetto antidolorifico e inoltre, seppure la corrente generata dalla strumentazione sia di intensità minimale, la ionoforesi determinerebbe un lieve aumento del flusso ematico, in questo modo attraverso la ionoforesi si verrebbe a creare un deposito attivo farmacologicamente che svolgerebbe prima un’azione di tipo locale e poi, dopo la sua mobilizzazione attraverso i circoli ematico e linfatico, un’azione di tipo generale.